Giosetta Fioroni nasce a Roma nel 1932.
Figlia d’arte (il padre era un noto scultore e la madre un'affermata pittrice), Fioroni si avvicina al mondo dell’arte fin dalla tenera età. Studia all'Accademia di belle arti di Roma, dove sembra tenere radicata nella sostanza stessa dell'essere donna la tonalità emotiva dell'infanzia. Nel 1955 espone alla Quadriennale di Roma e l’anno seguente alla Biennale di Venezia.
In questo periodo l’artista prende parte alla Scuola di Piazza del Popolo conoscendo artisti del calibro di Tano Festa, Mario Schifano, Jannis Kounellis e Mimmo Rotella, grazie ai quali negli anni ’60 la sua carriera artistica comincia a prendere forma attraverso il ciclo degli Argenti, ovvero opere in cui proietta fotografie sulle tele tracciando il contorno dei suoi soggetti (specialmente femminili) con colori realizzati con smalti e vernici industriali all’alluminio.
Nel 1969 realizza il primo teatrino, un giocattolo per adulti, cassettine-teatro di legno dipinto offerte ai bambini assenti: attraverso una lente si può guardare all'interno un assemblaggio di oggetti miniaturizzati, quasi la ricerca di un mondo perduto.
Dopo essersi trasferita in Veneto negli anni ‘70 insieme allo scrittore e compagno Goffredo Parise, si avvicina a nuovi progetti artistici, dedicandosi alla dimensione fiabesca, magica e fantastica. L’interesse verso al mondo delle leggende e degli spiriti dà modo all’artista di aprire al mondo la sua memoria personale ed anche quella collettiva: da questa esperienza nasce una serie di opere dedicate alle fiabe e alla riscoperta dell'infanzia.
Alla Biennale di Venezia del 1993 è presente con una sala personale e nello stesso anno inizia a lavorare con la ceramica, realizzando importanti cicli scultorei.
Attraverso l’accostamento di segni, simboli, oggetti comuni e scritte, ogni opera d’arte di Fioroni indaga sentimenti e legami che accomunano gli uomini. L’artista ritratta una memoria non nostalgica ma piena di sentimento che intende portare omaggio al passato, senza perdere la vitalità caratteristica di tutta la Pop Art.